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Prodi, Romano.

Uomo politico ed economista italiano. Conseguita la maturità classica, nel 1961 si laureò in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano, specializzandosi successivamente in Economia agli atenei di Milano, Bologna e Londra. Docente di Organizzazione industriale e Politica industriale all'università di Bologna (1971-99) e di Economia e Politica industriale all'università libera di Trento (1973-74), nel 1974 fu anche visiting professor presso la Harvard University. All'attività accademica P. unì quella di ricercatore presso l'Istituto Lombardo di Studi Economici e Sociali (1963-64) e lo Stanford Research Institute (1968). Presidente della casa editrice Il Mulino (1974-78), nel 1981 fondò la società di studi economici Nomisma, di cui presiedette il Comitato scientifico fino al 1995. Collaborò inoltre con le principali testate italiane, tra cui il "Corriere della Sera" e "Il Sole - 24 Ore", e con la "Rivista di economia e politica industriale", da lui fondata nel 1975. Entrato in politica alla fine degli anni Settanta, fu ministro dell'Industria (1978-79) nel IV Governo Andreotti. Dal 1982 al 1989 e, nuovamente, nel 1993-94, P. fu presidente dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), contribuendo al suo risanamento e attuando la privatizzazione di importanti aziende, quali il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana. Nel febbraio 1995 fondò la coalizione dell'Ulivo (V.), di cui fu designato candidato alla presidenza del Consiglio in occasione delle elezioni politiche dell'aprile 1996, le prime con sistema maggioritario. Le consultazioni decretarono la vittoria della coalizione di centro-sinistra e di P., presentatosi nelle liste del Partito Popolare Italiano, che assunse l'incarico di primo ministro. Pur avendo conseguito l'obiettivo di portare l'Italia nel gruppo di testa dei Paesi aderenti all'euro, che consentì al Paese di entrare nell'Unione economica e monetaria europea a partire dal 1999, nell'ottobre 1998 P. fu sfiduciato da Rifondazione Comunista e rassegnò le dimissioni a favore di Massimo D'Alema. Nel 1999 fondò, all'interno dell'Ulivo, il nuovo partito I Democratici (V. DEMOCRATICI, I). Nello stesso anno fu designato presidente della Commissione europea, mantenendo l'incarico fino al settembre 2004. Terminato il suo mandato in seno all'Ue, tornò a occuparsi della politica italiana, promuovendo nel 2005 la nascita dell'Unione (V. UNIONE, L').Candidato premier del centro-sinistra per le elezioni politiche dell'aprile 2006, dopo la vittoria della sua coalizione assunse l'incarico di primo ministro che ricoprì fino al maggio 2008. Principale ispiratore e sostenitore del progetto per la nascita di un nuovo partito che avrebbe dovuto riunire i moderati dell'Unione, il 23 maggio 2007 fu nominato presidente del Comitato nazionale per il Partito Democratico (PD), e successivamente ne divenne presidente. Nel settembre 2008 assunse la presidenza del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa. Nel corso della sua carriera, P. fu insignito di numerosi riconoscimenti accademici ad honorem, tra cui quelli conferitigli dall'università del Michigan (1999), di Pisa (2001), Oxford (2002), Tunisi (2003). Fu inoltre autore di vari saggi; tra i principali ricordiamo: Per una ristrutturazione e riconversione dell'industria italiana (1980), Il tempo delle scelte (1992), Il capitalismo ben temperato (1995), Governare l'Italia (1995), Un'idea dell'Europa (1999), Insieme(con Flavia Franzoni, 2005), Ci sarà un'Italia. Dialogo sulle elezioni(con Furio Colombo, 2006) (n. Scandiano, Reggio Emilia 1939).
Romano Prodi